giovedì 7 ottobre 2010
Il mostro e la bambina.
Un laccio intorno al collo e la vita, i sogni di bambina che volano via. E' finita nel modo peggiore la storia di Sarah Scazzi, (foto) la quindicenne scomparsa da oltre un mese ad Avetrana (Ta), uccisa e gettata in un pozzo dallo zio Michele Misseri, 53 anni. Un mostro tra i parenti stretti, che dopo una giornata intera di stressanti interrogatori ha confessato il suo turpe omicidio. Ed è proprio lui che pochi giorni fa, dopo aver "ritrovato" il cellulare della bambina tra le sterpaglie bruciate in un suo campo, scoppiando in lacrime davanti alle telecamere sfacciatamente aveva ammesso "che ora la gente penserà male di me anche se io non centro nulla con questo fatto". Una maniera subdola per cercare di scacciare i sospetti che si addensavano su di se, tanto che che gli investigatori infatti non hanno abboccato "Ho strangolato Sarah il giorno stesso che è scomparsa, usando una cordicella mentre era di spalle e ho abusato di lei dopo che era già morta" confesserà due giorni dopo l'uomo. Orrore all'orrore, tanto che i carabinieri non diffonderanno altri particolari sull'omicidio ritenuti troppo agghiaccianti. "Se dovessi escludere una persona da questa storia è proprio mio cognato" aveva affermato Concetta Spagnolo, la madre di Sarah dopo che il cellulare della figlia era stato "ritrovato" proprio dal cognato, e che ora lancia invece pesanti accuse: "Mia sorella e mia nipote Valentina forse lo sapevano". Strano destino di questa ragazzina che sognava di fuggire di casa per lasciarsi alle spalle quella vita vuota e anonima di paese, e che invece sulla sua strada ha incontrato un mostro nelle vesti di zio...
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