"Suvvia! Io non sono un ladro di polli, ma uno che ha fatto fuori gente e collezionato 4 ergastoli per un totale di 260 anni di galera, quindi più rispetto per me, urca!" Si, deve essere andata così, e a riportarlo nero su bianco è una denuncia del segretario del Sindacato della polizia penitenziaria Michele Di Sciacca, e il motivo di così tanta rabbia è un normale controllo dei carabinieri nei confronti di Renato Vallanzasca, che con la moglie aveva appena preso possesso di una camera in un albergo di Mondragone, cittadina in provincia di Caserta. Sempre secondo la denuncia, Vallanzasca non avrebbe gradito le troppe domande rivoltegli dai carabinieri durante il controllo, da qui lo scatto d'ira per quel sentirsi "perseguitato" dalle forze dell'ordine. E come ogni "perseguitato", la minaccia di rivolgersi a giornali e tivvù per denunciare "l'abuso subito" alla nazione tutta. Per chi ha ricordi labili, rammentiamo che Renato Vallanzasca, soprannominato "il bel René", negli anni '70 fu protagonista di rapine, sequestri e uccisioni, fughe rocambolesche dalle patrie galere e infine condannato a 4 ergastoli. Ma dal momento che niente è più effimero di un ergastolo -figuriamoci 4!-, il boss carismatico della banda della Comasina gode del "lavoro esterno", ovvero la libertà concessa ai condannati che abbiano già scontato più di una decina di anni per poter svolgere in orario diurno un lavoro all'esterno del carcere. Ora però per il "bel René" le cose potrebbero mettersi male, poiché dopo la denuncia inoltrata al ministro della Giustizia, Angelino Alfano minaccia di cancellare anche le ore d'aria previste dal beneficio del lavoro. Un fatto che la dice lunga sul nostro sistema di applicare la giustizia, tanto che in rete già fioccano i commenti, come quello apparso sotto l'articolo pubblicato sul "Corriere online" a firma di "Cassandra" :
"Ora capite perché gli Stati Uniti non vogliono quasi mai estradare detenuti condannati per crimini commessi nel loro Paese. Da Wikipedia: Silvia Baraldini fu condannata nel 1983 a una pena cumulativa di 43 anni di carcere negli Stati Uniti per concorso in evasione, associazione sovversiva, due tentate rapine e ingiuria al tribunale. Dopo la condanna si sono sviluppati negli Stati Uniti e in Italia gruppi di appoggio che ritenevano la pena sproporzionata e persecutoria. Il forte sostegno alla sua causa da parte dei partiti della sinistra ha portato alla sua estradizione in Italia nel 1999. Secondo alcuni, tale concessione è stata una contropartita ottenuta dal governo D'Alema per l'appoggio alla guerra degli USA nel Kosovo. Dopo alcuni anni agli arresti domiciliari, Silvia Baraldini è stata scarcerata il 26 settembre del 2006 per effetto dell'indulto". Ogni commento è superfluo quindi...
(foto: Renato Vallanzasca in una foto d'epoca)
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