
Non c'è che dire. L'Europa -esclusa qualche nazione che in questi giorni dimostra di avere superato tale malattia- è afflitta dalla "sindrome Tafazzi". E' una malattia che nonostante il dolore causato, fa si che non faccia smettere il portatore di tale sintomo a "
martellarsi sui genitali", quasi come ne trovasse un sadico piacere. E parlo della "guarita"
Francia, la quale, oltre ad aver varato proprio in questi giorni una legge "
anti-burqa", alcuni mesi fa aveva portato avanti l'iniziativa di rispedire al loro Paese d'origine migliaia di
zingari nullafacenti che bivaccavano qua e là. Una certa cifra data ad ogni "
partente" oltre al viaggio aereo a spese del governo francese. Dove sta dunque il guaio? Le "
anime belle" purtroppo non crescono soltanto in casa nostra, ma anche fuori, tanto che il Lussemburgo ne ha partorita una di quelle "
snob", tale
Viviane Reding, e che guarda caso ricopre la carica di commissario europeo alla giustizia, la quale dal suo scranno più alto ha tuonato parole al di sopra delle righe contro la Francia: "
La mia pazienza sta per finire" ha sostenuto la tipa, paragonando poi il governo di Sarkozy "
a quello di Vichy", quello cui l'esecutivo collaborazionista durante l'ultima guerra mondiale avviò ai campi di concentramento migliaia di ebrei e zingari. Un paragone offensivo e fuori luogo -da anima bella e pura- e che la Francia rispedisce al mittente, con un Sarkozy più inviperito che mai il quale replica: "
Se a lei piacciono tanto i rom, che se li porti a casa sua in Lussemburgo". A volte le soluzioni ai più intricati problemi nascono così, per caso, perché io nelle parole di Nicolas Sarkozy ho visto la luce in fondo al tunnel del "
rom si rom no". Dunque: perché infatti i Paesi che amano i rom non aprono i propri confini e se li prendono in massa? Se tu ami qualcosa o qualcuno, perché devi dividere questo sentimento con altri? Il discorso non fa una grinza quindi, e tra i Paesi che sono tanto ospitanti, ci metto pure il
Vaticano, il quale per voce di
Papa Benedetto XVI, giorni fa ha esortato i Paesi d'Europa ad aprire le porte "
ai reietti", salvo però chiudere ben bene i cancelli d'accesso al ricchissimo
Stato Pontificio. Qui dunque non si tratta di far vivere ai nomadi una vita in un ambiente ostile "
tra immondi campi infestati di topi e spazzatura" (e auto costosissime di grossa cilindrata cui nessuno ha mai indagato sulla provenienza...), ma piuttosto di farli vivere serenamente in un Paese ospitale, tollerante e amorevole nei loro confronti. Diavolo di un Sarkozy! In quello scatto d'ira verso la Viviane "
Tafazzi" Reding hai trovato la verità. E sono certo che alla sera, ripensando all'accaduto, avrai anche aggiunto che -come recita un vecchio e triviale adagio-
"è l'ora di finirla di fare i finocchi col culo degli altri"...