venerdì 18 giugno 2010
Vuvuzela, il belato continuo
Fin dal primo collegamento col Sudafrica abbiamo avuto la sensazione che qualcosa disturbasse la visione. Ma cosa? C'è voluto poco a capirlo: era quel ronzio continuo, quell'incessante belato provocato dalle famigerate "vuvuzele", ovvero quelle diaboliche trombette tanto di moda tra gli sportivi africani. Evvabbene, si dirà "la moda è moda", però potremmo controbatte che anche "l'udito è l'udito", e questo strombazzamento non giova ne ai timpani né tantomeno alla riuscita di una trasmissione sportivo-televisiva. E a quanto pare non è solo un mio punto di vista -e chi sono io?- ma il disagio è generale, mondiale, tanto che anche il popolare David Letterman, dal suo "Late Show" andato in onda mercoledì 16 giugno, ha condannato apertamente "quelle maledette trombette", aggiungendo comunque che "il soccer (il calcio) è uno sport che non piace agli americani". Ma al di là di questa affermazione, due emittenti televisive -la Rai e la tedesca Zdf- individuata questa anomalia e messa in evidenza da un coro di proteste giunte da parte di telespettatori esasperati, si sono rivolte alla Fifa chiedendo di abbassare il volume dei microfoni piazzati a bordo campo, cosa che tutt'ora però non è stata fatta. Altre emittenti, come la Bbc e la pay tv francese di Canal+, molto più lesti di noi in quanto a soluzioni, sono già corse ai ripari eliminando il fastidioso suono delle trombette con dei filtri digitali, collaudato con successo nelle partite di martedì scorso. Un filtro peraltro consigliato all'inizio del Mondiale anche alla Rai, ma bocciato immediatamente dai nostri cervelloni a causa di "controindicazioni tecniche". Al di là del fatto che non riesco a capire che polmoni abbiano questi africani per aver la forza di "trombare" per 90 minuti dentro una "vuvuzela", mi chiedo se non c'è un altro sistema per guardare in pace le partite, tipo sequestrare all'ingresso "trombe, tromboni e trombette", come è successo recentemente in uno stadio di Philadelphia dato che una vuvuzela era giunta fin là. In attesa di una decisione risolutrice dunque, facciamo come fanno già in molti: chiudere completamente l'audio del televisore e ascoltare lo svolgersi del gioco attraverso il commento trasmesso dalla radio. Dice che funziona, quindi proviamo... nella speranza però che in tutto quel silenzio si possa udire finalmente il suono di una tromba, quella suonata dall'inquilino accanto ogni volta che l'Italia segna...
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