TORINO - Si può morire così, per un rimbrotto dato bonariamente ad un giovane, davanti ad un nugolo di vigliacchi che non muove un dito per aiutarti. E' capitato a Ercole Ferrero, 76 anni di Torino, un "nonno" malmenato da un delinquente con sembianze da minorenne e morto poche ore dopo all'ospedale. L'uomo, un ex tranviere, stava ritornando a casa a bordo del bus numero 75, quando ad una fermata, un giovane -si dice sui 15 anni- ha cercato di salire portando con sé una bicicletta. Un fatto insolito e proibito, tanto che l'autista, una donna, ha detto al ragazzo che senza un autorizzazione dalla centrale non lo avrebbe accettato. Tanto basta per scatenare l'ira del delinquente: offese triviali alla donna e minacce di botte. L'unico a intervenire in difesa della donna è Ercole Ferrero, che a dispetto del nome è un uomo mite e paterno: "Non ti agitare" dice rivolgendosi al tipo, "chiede solo l'autorizzazione e ripartiamo". La risposta è di quelle che lasciano allibiti: "Che cazzo vuoi, vecchio di merda!", e subito due pugni in pieno volto. Ercole cade, mentre il sangue scorre copioso dal naso. A quel punto, il giovane delinquente salta giù dal bus e scompare tra la gente nella via. "Non è niente" ha la forza di dire in piemontese Ercole Ferrero ai paramedici del 118 che lo accompagnano in ospedale, dopo aver raccontato alla polizia, subito intervenuta, ciò che è accaduto. Non sembra niente di grave, ma la tragedia è dietro l'angolo. Dopo il ricovero, un emorragia cerebrale spegne l'ultimo respiro dell'uomo. Quei due pugni in pieno volto proprio non se li aspettava "nonno" Ercole, e lo stress dell'aggressione lo ha minato.
(foto tratta da Il Giornale)
Nessun commento:
Posta un commento