lunedì 7 maggio 2007

OLIMPIADI IN VALLE NELLA BUFERA (1990)

Olimpiadi avanti, ma a singhiozzo. Tutti le vogliono ('verdi' esclusi), eppure gli intoppi si susseguono. La Regione fa come i gamberi. Ripercorre tappe già percorse. Affronta oggi una discussione che andava fatta prima. E rincorre così polemiche sopite quando la maggioranza era un altra. Ma i Giochi, li vuole oppure no? Il "si" è sempre più condizionato da una "guerra" che da olimpica diventa politica. Se il Cio (Comitato olimpico internazionale) vedesse quanto accade che direbbe? Meglio non indagare. Certo è che la Regione potrebbe trasformarsi da gambero in coccodrillo, piangerebbe cioè su una bocciatura cercata con le polemiche. Il Consiglio ha respinto la mozione che voleva detronizzare il presidente del Comitato promotore, Bruno Milanesio, ma la tensione rimane dopo il "volo" della Coppa del Mondo di sci al Sestriere. Il Comitato non è nè pubblico nè privato. E' troppe cose: deve avere l'avallo della Regione per spendere i soldi stanziati dalla giunta (comitato consultivo), ma può utilizzare i capitali privati (diventa esecutivo). Potrebbe perfino paradossalmente far scontrare i due interessi o superare gli ostacoli posti da una parte ricorrendo all'altra. Un pasticciaccio. Chi l'ha voluto? Gli stessi consiglieri che oggi o lo difendono o l'accusano. Nel frattempo Giulio Andreotti, importante sostenitore della candidatura di Aosta quale sede dei prossimi Giochi, è a Losanna per parlare anche dei cinque cerchi invernali del '98 che ancora cercano casa... (La Stampa)

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