venerdì 2 settembre 2011
Tasse: voce del verbo "fregare"
Si frega su tutto, frega tu che frego anch'io, e quando non si tratta di tasse, si frega di nuovo allo Stato, tanto "chi voi che se ne freghi". Un accozzaglia di gente, ecco quel che siamo. Vuoi mettere la serietà e la dignità di appartenenza di uno svedese? Di un tedesco? Ma anche di un francese, bensì quest'ultimo sia a noi vicinissimo come mentalità. In Italia il vizio del fregare è atavico, nasce ancor prima che nascessero gli italiani. Siamo o non siamo la patria dell'ingegno? Ecco, appunto, ci ingegniamo anche nell'affossare il Paese: ciechi che per decine di anni hanno fregato l'Inps per essere un giorno pizzicati dalla Guardia di Finanza al volante di una vettura, nullatenenti con yacht e Ferrari, liberi professionisti "se vuole la fattura le costerà di più perché c'è l'Iva", giocatori miliardari che scioperano "perché non è giusto che si paghi la tassa di solidarietà", attività imprenditoriali fantasma scoperte dopo anni, scontrini fiscali "cosa sono"? E' una corsa forsennata all'accaparramento di soldi e potere. Un esempio? Apriamo le pagine dei giornali di questi ultimi giorni e diamo uno sguardo ai titoli: "Ricatto. Arrestato Tarantini. Chiedeva 500 milioni al Premier"; "Manager di banca complice del giro di tangenti a Sesto"; "Il circo del calcio a 5 era solo un falso per evadere 50 milioni"; "Interessi personali o di clan condizionano la politica". Beh, fermiamoci qui senza prendere in considerazione "Fisco e Vip", con Diego Armando Maradona -il piede di Dio e la mano di Giuda- che deve tuttora all'Erario 31 milioni di euro, Alberto Tomba che con patteggiamento sborsò 5 miliardi di lire, così come Valentino Rossi che per chiudere il contenzioso pagò 35 milioni di euro e Sophia Loren che addirittura fu arrestata nel 1982 per evasione fiscale. Ora si corre ai ripari con un tintinnar di manette: "Sopra i 3 milioni evasi carcere senza condizionale" si sta per legiferare. Prepariamoci dunque ad ampliare -e di molto- le nostre patrie galere...
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