Sfumano i ricordi, le atrocità. Un altra tragedia che finirà in un faldone processuale, dibattuto tra accusa e difesa, tra i dubbi e le quasi certezze. Una sentenza infine che non renderà giustizia ma solo dibattiti televisivi e pagine di giornali, poi niente. Garlasco con i suoi protagonisti aspetta senza fretta che si chiuda la storia, in una maniera o l'altra, perché passato il dolore, lo chock del momento, il volto di Chiara Poggi, la giovane vittima, è l'unica cosa che non sfuma. Aveva 26 anni Chiara e una laurea in economia e commercio. Per tutti, dalla famiglia in poi, "era un angelo", una ragazza senza grilli per la testa, e oggi, essere così, è una grande virtù. Aveva un fidanzato, Alberto Stasi, (foto) anche lui studente alla Bocconi, pronto a consegnare la sua tesi per poi andare ad occupare -si dice- un importante posto da Berlusconi. Anche per Alberto, niente di anomalo: un ragazzo perbene, studio, computer e pochi amici. Il 13 agosto scorso, Chiara viene uccisa e Alberto è accusato di esserne l'autore. Di Chiara resta il sorriso dolce, lo sguardo sereno. Può un angelo essere ucciso? E perché? Lo chiedono ad Alberto nei lunghi interrogatori ma lui, "occhi di ghiaccio", è il primo "che vorrebbe saperlo". Il suo comportamento certo non l'aiuta: "E' troppo freddo" dicono gli inquirenti, ma al di là di questo, tiene testa a tutte le accuse che gli rivolgono, e mai una contraddizione. Come quelle tracce di sangue ritrovate sui pedali della sua bicicletta e appartenenti alla vittima: "Mestruazioni copiose di Chiara che un giorno io ho calpestato" dirà tra lo sconcerto degli inquirenti e dei genitori di Chiara, che proprio per queste parole -per certi versi assurde- troncheranno i rapporti con il giovane. Nel chiuso delle proprie case, ognuno è diventato accusa, difesa e giudice, e come per gli altri processi, -Cogne, Erba e Perugia- ognuno ha già emesso la sua sentenza. Quella ufficiale, quella che uscirà dalle aule del tribunale, non sposterà di una virgola quella emessa in privato. (Gericus)
giovedì 13 dicembre 2007
GARLASCO QUATTRO MESI FA (2007)
Sfumano i ricordi, le atrocità. Un altra tragedia che finirà in un faldone processuale, dibattuto tra accusa e difesa, tra i dubbi e le quasi certezze. Una sentenza infine che non renderà giustizia ma solo dibattiti televisivi e pagine di giornali, poi niente. Garlasco con i suoi protagonisti aspetta senza fretta che si chiuda la storia, in una maniera o l'altra, perché passato il dolore, lo chock del momento, il volto di Chiara Poggi, la giovane vittima, è l'unica cosa che non sfuma. Aveva 26 anni Chiara e una laurea in economia e commercio. Per tutti, dalla famiglia in poi, "era un angelo", una ragazza senza grilli per la testa, e oggi, essere così, è una grande virtù. Aveva un fidanzato, Alberto Stasi, (foto) anche lui studente alla Bocconi, pronto a consegnare la sua tesi per poi andare ad occupare -si dice- un importante posto da Berlusconi. Anche per Alberto, niente di anomalo: un ragazzo perbene, studio, computer e pochi amici. Il 13 agosto scorso, Chiara viene uccisa e Alberto è accusato di esserne l'autore. Di Chiara resta il sorriso dolce, lo sguardo sereno. Può un angelo essere ucciso? E perché? Lo chiedono ad Alberto nei lunghi interrogatori ma lui, "occhi di ghiaccio", è il primo "che vorrebbe saperlo". Il suo comportamento certo non l'aiuta: "E' troppo freddo" dicono gli inquirenti, ma al di là di questo, tiene testa a tutte le accuse che gli rivolgono, e mai una contraddizione. Come quelle tracce di sangue ritrovate sui pedali della sua bicicletta e appartenenti alla vittima: "Mestruazioni copiose di Chiara che un giorno io ho calpestato" dirà tra lo sconcerto degli inquirenti e dei genitori di Chiara, che proprio per queste parole -per certi versi assurde- troncheranno i rapporti con il giovane. Nel chiuso delle proprie case, ognuno è diventato accusa, difesa e giudice, e come per gli altri processi, -Cogne, Erba e Perugia- ognuno ha già emesso la sua sentenza. Quella ufficiale, quella che uscirà dalle aule del tribunale, non sposterà di una virgola quella emessa in privato. (Gericus)
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andrea sempio blogspot; mario venditti blogspot
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